Virus, arriva la febbre emorragica Lassa

Un nuovo patogeno molto pericoloso sta girando nella popolazione mondiale; ad oggi non esiste vaccino. Si tratta di una particolare febbre con emorragia simile all’ebola.

La notizia è su ‘Libero Quotidiano’ ove si legge di un “nuovo incubo” anche se al momento il rischio di contagio è “molto basso”, inoltre ci si può imbattervi soltanto con infetti (roditori). Ovviamente salvo smentita da tale quotidaino.

L’infezione interumana o la trasmissione in laboratorio, leggiamo su wikipedia, può verificarsi attraverso il contatto diretto con sangue, urine, feci o altre secrezioni corporee. Sono frequenti le infezioni nosocomiali.

I casi gravi sono quasi sempre fatali per ipovolemia e insufficienza epatica acuta. Lo shock ipovolemico, se non viene rapidamente riconosciuto e curato, porta a in pochi giorni per insufficienza multiorgano, che principalmente consiste in insufficienza respiratoria, insufficienza renale e acidosi.

Il tasso di mortalità generale è dell’1%, ma può arrivare al 15% nei pazienti ospedalizzati con malattia grave e, al 30%, nelle donne in gravidanza.

I casi sono più frequenti in nelle zone umide tra dicembre e marzo. La diagnosi avviene dopo isolamento del virus da sangue, secrezioni faringee o urina. Non esiste un vaccino per la febbre di Lassa.

Il virus Lassa (LASV) (Lassa mammarenavirus) è un arenavirus del genere Mammarenavirus che causa la febbre emorragica di Lassa, un tipo di febbre emorragica virale (viral hemorrhagic fever – VHF), negli esseri umani e in altri primati. Il virus richiede il livello di contenimento di biosicurezza 4.

Questo livello è necessario per lavorare con agenti pericolosi ed esotici che presentano un elevato rischio di trasmissione di infezioni in laboratorio per via aerea, con agenti che causano gravi malattie mortali in esseri umani per le quali non sono disponibili vaccini o altri trattamenti, come ad esempio le febbri emorragiche boliviane e argentine, Marburg virus, virus Ebola, Virus Lassa, febbre emorragica Congo-Crimea e varie altre patologie emorragiche.

Questo livello 4 è utilizzato anche per lavorare con agenti quali il vaiolo che sono considerati pericolosi abbastanza da richiedere ulteriori misure di sicurezza, indipendentemente dalla disponibilità di vaccinazione.

Quando si tratta di rischi biologici a questo livello l’uso di un tuta personale a pressione positiva, con una fornitura di aria separata è obbligatoria.

L’entrata e l’uscita di un laboratorio di livello quattro prevederà docce, una camera a vuoto, una camera con luce ultravioletta e altre misure di sicurezza volte a distruggere tutte le tracce del rischio biologico.

Vengono impiegati varchi di accesso a tenuta stagna e sigillabili, protetti elettronicamente per evitare che entrambe le porte vengano aperte contemporaneamente. Tutta l’aria e acqua utilizzata in un laboratorio con livello di biosicurezza 4 (o P4) sarà oggetto di procedure di decontaminazione e di sicurezza per evitare la possibilità di un rilascio accidentale.

Fonti vari inserite nel testo.

Clicca su + per scegliere altri social non elencati...