Nel cambiamento climatico un ambiente ostile per le operazioni di guerra

Nelle operazioni militari, l’ambiente naturale ha un ruolo centrale, fornendo opportunità di copertura e occultamento. Nella guerra terrestre, le colline, i burroni e la vegetazione forniscono ai soldati una copertura naturale dalla potenza di fuoco del nemico e mezzi di occultamento prontamente disponibili dai sensori.

Allo stesso modo, nella guerra aerea, la curvatura della terra e la presenza di un condotto “super rifrangente” nell’atmosfera forniscono agli aerei che volano sia a bassa quota che ad alta quota l’opportunità di limitare il rilevamento da parte dei radar terrestri nemici.

Nella guerra sottomarina, i condotti di superficie e le zone d’ombra consentono a un sottomarino di evitare di essere rilevato dal sonar montato sullo scafo di un nemico.

Alcune caratteristiche ambientali – come le colline, la curvatura della terra e la topografia sottomarina – sono infatti costanti.

Altri, tuttavia, non lo sono, poiché sono il prodotto di condizioni climatiche specifiche come , densità, vapore e salinità. Quando l’ambiente naturale cambia, la conseguenza è nella copertura e occultamento.

Il fatto che i sottomarini possano nascondersi sott’acqua, tuttavia, non significa che non possano essere rilevati, identificati e tracciati.

L’ambiente oceanico, come capì Leonardo da Vinci più di 500 anni fa, facilita la trasmissione del suono, talvolta a distanze molto lunghe. A partire dalla Seconda Guerra Mondiale, l’individuazione dei sottomarini è stata condotta principalmente attraverso una tecnica acustica: il sonar.

Il sonar fa in acqua l’equivalente che fa il radar in aria, con la differenza che il primo sfrutta le onde acustiche mentre il secondo sfrutta le onde elettromagnetiche.

Mentre le onde elettromagnetiche possono scansionare il dominio aereo per centinaia o, in alcune condizioni, migliaia di chilometri, possono penetrare nell’acqua da pochi centimetri fino a soli 100 metri (da 1 a 330 piedi), una limitazione che limita gravemente la loro efficacia per le attività antisommergibili.

Le onde acustiche, al contrario, possono propagarsi sott’acqua per decine, centinaia o, in alcune condizioni, anche migliaia di chilometri.

L’uso del sonar nella guerra antisommergibile ha portato a una competizione tra tecnologie di rilevamento sempre più efficaci e sottomarini sempre più silenziosi.

Fonte
tnsr.org

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