THEOSOPHIA una nuova rubrica dedicata alla filosofia spirituale

La teosofia cristiana è limitata agli elementi ebraici e . Quella cristiana si riferisce a una serie di posizioni all’interno del cristianesimo che si concentrano sul raggiungimento di una conoscenza diretta e immediata della natura della divinità e dell’origine e dello scopo dell’universo.

Il termine Teosofia deriva dal greco theosophia ( θεοσοφία ), che unisce theos (θεός), “Dio” e sophia ( σοφία ), “saggezza”. Il suo significato etimologico è quindi “sapienza di Dio”.

Il termine theosophia apparve (sia in greco che in latino) nelle opere dei primi padri della chiesa , come sinonimo di teologia : i theosophoi sono “coloro che conoscono le cose divine”.

Il termine tuttavia acquisì vari altri significati nel corso della sua storia. L’aggettivo “theosophos” (θεόσοφος) “saggio nelle cose divine”.

Il termine teosofia era usato come sinonimo di già nel III secolo d.C.

L’opera del XIII secolo Summa philosophiae attribuita a Roberto Grossetesta faceva una distinzione tra teosofi e teologi.

Nella Summa i teosofi furono descritti come autori ispirati esclusivamente dai libri sacri, mentre teologi come Pseudo-Dionigi l’Areopagita e Origene furono descritti come coloro il cui compito era spiegare la teosofia. Pertanto, i termini denotavano il contrario del significato attuale.

Durante il Rinascimento , l’uso del termine diverge per riferirsi alla conoscenza gnostica che offre all’individuo illuminazione e salvezza attraverso la conoscenza dei legami che si ritiene lo uniscano al mondo spirituale cristiano.

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