Gran Bretagna in debito miliardario per risarcimenti su tratta schiavi

Un giudice senior della Corte internazionale di giustizia afferma che il Regno Unito non può più ignorare le crescenti richieste di risarcimento, per le vittime della tratta transatlantica degli schiavi.

Robinson ha svolto un ruolo di primo piano nello scrivere e compilare un rapporto pubblicato lo scorso giugno intitolato “Il gruppo Bratel sulle riparazioni per la tratta transatlantica degli schiavi”.

Il rapporto, descritto come l’analisi più completa delle riparazioni che dovrebbero essere pagate dagli Stati ad altri Stati, identifica le riparazioni che 31 paesi in cui gli schiavi sono stati portati attraverso l’Atlantico devono pagare ai paesi i cui cittadini sono stati sottoposti a schiavitù.

Il rapporto, pubblicato dall’Università delle Indie Occidentali in Giamaica in occasione di un simposio dell’American Society of International Law, stima che i risarcimenti ai paesi colpiti dalla schiavitù transatlantica ammontino a trilioni di dollari.

Sottolinea che il solo Regno Unito è tenuto a pagare 24mila miliardi di dollari a 14 paesi come compensazione per la tratta transatlantica degli schiavi. Di questa cifra la Gran Bretagna deve pagare alla Giamaica circa 9.600 miliardi di dollari.

Il giudice Patrick Robinson, ha affermato che la posizione internazionale sulla questione delle riparazioni per la schiavitù sta cambiando rapidamente e ha esortato la Gran Bretagna a cambiare la sua posizione attuale sulla questione.

Le osservazioni di Robinson sono arrivate durante un’intervista esclusiva concessa martedì al quotidiano britannico in occasione della “Giornata internazionale in memoria della tratta degli schiavi neri” e della sua abolizione, fissata dall’UNESCO il 23 agosto di ogni anno.

Robinson ha affermato di ritenere che la Gran Bretagna non possa resistere alla tendenza internazionale a pagare risarcimenti in materia di schiavitù, perché questa è una richiesta dettata dalla storia e imposta anche dalla legge.

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