I Cavalieri di Colombo sostengono gli ucraini nella guerra

In questo tempo di solitudine, offriamo la fraternità. In questa era di isolamento, tendiamo la mano dell’amicizia. E in un mondo che offre apatia e rabbia, invitiamo gli uomini a vite di significato e missione.

In quest’epoca di mediocrità, i Cavalieri di Colombo invitano gli uomini alla grandezza: a sacrificarsi per il bene degli altri; impegnarsi in una chiamata più alta con un gruppo di fratelli; e rimanere saldi nella breccia, fianco a fianco, invece di essere spazzati via dalla cultura, uno alla volta.

Il sostegno dei Cavalieri di Colombo agli ucraini, colpiti dalla guerra, ha un Fondo di solidarietà in cui sono confluiti oltre 21 milioni di dollari.

I Cavalieri che hanno preso parte ai soccorsi dell’Ordine in sono stati definiti “le mani e i piedi di Gesù Cristo”.

Quanto sopra durante una convention a 2.000 Cavalieri di Colombo dal Cavaliere Supremo Patrick Kelly ove ha esortato l’assemblea a rimanere forti come uomini di fede tra le nuove sfide che la Chiesa cattolica deve affrontare oggi.

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