Italia limita la tassazione alle banche

Il prezzo delle banche italiane, crollato martedì dopo l’annuncio a sorpresa della nuova tassa sul settore, ha recuperato parte delle perdite subite mercoledì , dopo i chiarimenti sulla portata della tassa forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze del paese transalpino.

In questo modo, al termine della seduta di mercoledì alla Borsa di Milano, le azioni di soggetti come Banco BPM sono salite del 5,45% e quelle di UniCredit del 4,37%, mentre i titoli di Mediolanum hanno guadagnato il 2,68% , 2,47% da Banca Monte dei Paschi di Siena, oltre al 2,33% da Intesa Sanpaolo e al 2,21% da Bper.

Dal canto suo, il titolo Mediobanca, che ieri è riuscito a salvare la debacle del settore con un calo del 2,48%, è stato anche il più indietro nella seduta odierna, rimbalzando dell’1,04% in chiusura.

Il rimbalzo delle banche italiane ha avuto un’eco limitata a livello continentale, dove il prezzo del sottoindice Stoxx Banks, che riunisce le principali entità bancarie dell’area euro, ha recuperato mercoledì dell’1,3%, dopo il calo del 3,54% registrato in questo La seduta di martedì.

La norma si attiverà anche se il margine di interesse registrato nel 2022 aumenta di oltre il 5% rispetto al 2021 , percentuale che salirà al 10% se si confronta il 2023 con l’anno precedente, secondo l’Esecutivo.

Il margine di interesse della banca è il suo business tradizionale, al di là delle commissioni e della vendita di prodotti come fondi e assicurazioni: la differenza tra quanto guadagna dai prestiti che concede e quanto paga per ottenere finanziamenti attraverso i depositi bancari dei risparmiatori.

La nuova tassa, annunciata a sorpresa dopo il Consiglio dei ministri di questo martedì, potrebbe significare circa 2,5 miliardi di euro per le sei maggiori banche italiane, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, Monte dei Paschi di Siena e BPER Banca , nel primo semestre 2023 dopo aver registrato utili per oltre 10.500 milioni di euro, ben oltre il doppio rispetto al 2022.

Le banche più piccole, dal canto loro, sarebbero esonerate dal pagamento di questa tassa straordinaria che arriva dopo i rialzi dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea (Bce) e che ha fatto scattare il margine di interesse delle banche europee.

Saranno esclusi da questa imposta anche gli istituti finanziari che hanno già innalzato la remunerazione dei depositi ai propri risparmiatori, come raccomandato dalla Banca d’Italia il 15 febbraio . Va ricordato che la concorrenza nel settore italiano è leggermente maggiore che nel caso spagnolo, con un’ampia rete di entità regionali.

Il governo Meloni spiega nel comunicato che il provvedimento “nasce a seguito delle normative già esistenti in in tema di margini extrabancari”.

Spagna, e hanno adottato tasse straordinarie sugli utili bancari, Francia cap temporanei sul 2% alle commissioni degli enti, Belgio un contributo al proprio Fondo di garanzia dei depositi di 1.400 milioni di euro e Svezia nuove imposte sul saldo.

Nel caso spagnolo, l’aliquota straordinaria tassa il margine di interesse del 4,8% più le commissioni dell’attività di entità nel paese ed esclude le attività internazionali.

Il ministero dell’Economia e delle Finanze italiano ha rilasciato ieri un comunicato alla chiusura delle Borse in cui ha specificato come verrà applicata la tassa, che mira ad aiutare i titolari di mutui e ridurre le tasse sulle famiglie e che punta a raccogliere circa 2.000 milioni .

In particolare, limita l’imposta straordinaria allo 0,1% del totale attivo delle banche negli anni 2022 e 2023 e non supererà il 25% del patrimonio netto.

L’emendamento, spiega il dipartimento presieduto da Giancarlo Giorgetti, serve a salvaguardare la stabilità degli istituti bancari.

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