Uno sguardo nel mercato concorrenziale motociclistico: Triumph Motorcycle

Le origini della società risalgono al 1884 quando Siegfried Bettman si stabilì a Coventry dopo aver lasciato Norimberga, allora parte dell’Impero tedesco. Bettman vendeva biciclette e in questa sua attività utilizzava il marchio Triumph. Successivamente alla ditta si unì un altro ingegnere della stessa città tedesca, Maritz Schultze.

Sempre la stessa città della Baviera sarà sede, nel 1896, di una sussidiaria per commercializzare le sue biciclette, la Triumph Werke Nürnberg AG. In seguito questa società diverrà parte della Triumph-Adler AG una volta acquisita da Max Grundig, fondatore della Grundig AG, nel secondo dopoguerra. Con la comparsa dei primi motori, nel 1902 la ditta affiancò alla produzione di biciclette quella delle motociclette.

Nel 1920 la Triumph acquisì un impianto di produzione di automobili, sempre a Coventry, ed entrò in questo mercato. Le auto venivano vendute con il marchio Triumph Motor Company mentre le motociclette e le biciclette portavano il marchio Triumph Cycle Co..

Nel 1936 Jack Sangster della Ariel Motorcycles Ltd acquistò la divisione motociclistica della ditta creando la Triumph Engineering Co. Ltd. Alla guida di questa nuova società venne posto molto personale proveniente dalla Ariel.

Nel 1960, nonostante una forte opposizione interna da parte di coloro che pensavano che la produzione di scooter avrebbe potuto indebolire l’immagine della compagnia, la Triumph ne realizzò alcuni. Il primo fu il Triumph Tina che montava un motore a due tempi di circa 100 cm³ e il cambio automatico. Essendo pensato quale veicolo utilitario era anche dotato, sul manubrio, di un cestino porta-spesa. Ne venne realizzata anche una versione a tre ruote, destinata a coloro che cercavano un veicolo che, rispetto ad un mezzo a due ruote, fosse più stabile.

Nella pubblicità comparve anche Cliff Richard, una popolare popstar, ma nonostante questo le vendite furono piuttosto scarse, specie quelle della versione a tre ruote la cui progettazione aveva assorbito fondi rilevanti, e la produzione di entrambi i modelli venne rapidamente interrotta.

Un altro scooter realizzato dalla Triumph fu il Tigress. Al contrario del Tina questo veicolo era destinato ad un uso più evoluto; era caratterizzato da buone prestazioni e, sfruttando le conoscenza acquisite nella produzione delle motociclette, buona maneggevolezza. Era disponibile sia con un motore due tempi da 175 cm³ che con un quattro tempi bicilindrico da 250 cm³.

Il cambio era a quattro marce con comando a pedale. Le vendite premiarono il modello di cilindrata maggiore che poteva raggiungere i 100 km/h, aveva sospensioni efficienti e, nonostante le ruote di piccolo diametro tipiche di questi veicoli, buona tenuta di strada. I difetti principali si concentravano principalmente sulla qualità della costruzione. Il Tigress venne commercializzato anche con il marchio BSA con la denominazione di Sunbeam.

NEI FILM
Una Thunderbird compare nel film Il selvaggio e la moto viene guidata dal personaggio interpretato da Marlon Brando. Una Tiger T100 compare nel film La ragazza yè-yè (The Swinger) guidata da Ann-Margret Olsson. Clint Eastwood guida una TR6 nel film L’uomo dalla cravatta di cuoio (Coogan’s Bluff). Una Bonneville 750 T140E compare, guidata da Richard Gere, in Ufficiale e gentiluomo. Una Speed Triple con alla guida Tom Cruise compare, con una Triumph Daytona nel film Mission: Impossible II. Colin Farrell guida una Triumph nel film Daredevil. Matthew McConaughey utilizza una Bonneville ’03 nel film Come farsi lasciare in 10 giorni. Un Bonneville modificato nello stile delle vecchie moto da fuoristrada compare nel film Mission: Impossible III dopo il film la Triumph metterà in produzione la Scrambler.

Foto copertina e testo – Wikipedia

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