Le femministe rivendicano il diritto allo aborto in America Latina

Le attiviste dell’Assemblea femminista hanno denunciato la criminalizzazione totale dell’aborto come “più grande espressione di violenza” contro le donne, che possono essere accusate di omicidio aggravato e condannate a 30 anni di carcere , anche in caso di spontaneo.

Sebbene in altri anni in Perù la richiesta fosse quella di richiedere l’aborto legale e gratuito , che nel Paese andino ancora non è legale, fatta eccezione per l’aborto terapeutico, in questa occasione la questione centrale è stata la difesa delle ragazze.

La controversia sull’aborto è diventata particolarmente rilevante nel Paese dopo che la presidente della Corte Suprema Federale, Rosa Weber, ha votato a favore della sua legalizzazione fino alla 12a settimana di gravidanza, poco prima del pensionamento, cosa che ha dovuto affrontare la Corte Suprema, che sta valutando depenalizzazione e legislatori conservatori, che stanno cercando di vietarlo del tutto.

Il 6 settembre, il SCJN del Messico ha eliminato il reato di aborto dal Codice penale federale concedendo protezione al Gruppo di sulla riproduzione eletta (GIRE), per violazione dei delle donne e delle persone in grado di gestare. Paura di una regressione nei diritti delle donne

Centinaia di donne si sono riunite nel centro di Santiago del Cile in un “panuelazo” che ha sottolineato la difesa della legge sull’interruzione di gravidanza contro i “rischi” dell’attuale proposta costituzionale, promossa dal Partito repubblicano, che mira ad abrogare l’aborto legge vigente in Cile.

La ministra delle Donne e della Parità di genere, Antonia Orellana, ha sottolineato che l’abrogazione delle tre cause contemplate dalla legge – rischio per la madre, invibilità del feto e – rappresenterebbe una “grave battuta d’arresto nei diritti sessuali e riproduttivi delle donne”.

Anche in Argentina c’è preoccupazione per le proposte che potrebbero rappresentare una battuta d’arresto nel diritto all’aborto, conquistato due anni fa dopo un processo complesso, e contro il quale migliaia di donne e gruppi femministi in Argentina hanno marciato oggi in una grande marea verde.

La capitale ecuadoriana è stata teatro di un’altra mobilitazione sotto lo slogan “aborto libero, legale e sicuro”.

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