Portoferraio, Villa romana della Linguella

La Villa romana della Linguella, domus posta sull’estremità dello stretto promontorio (detto appunto Linguella dal XVI secolo) che chiude ad est la darsena di Portoferraio, risale al I secolo a.C. L’intera struttura testimonia varie fasi di costruzione. Alla prima fase (I secolo a.C.) risalgono murature in opus reticulatum e rivestimenti parietali in lastre marmoree ed intonaci dipinti in rosso. Alla seconda fase (fine del I secolo a.C. – I secolo d.C.) è datato un circolare con quattro nicchie (laconicum) e dotato di pavimentazione in cocciopesto con inserti esagonali in marmo palombino, insieme ad un altro ambiente con pavimentazione in opus sectile. Durante la terza fase (II secolo) risalgono murature in opus caementicium con rivestimento ad intonaco . Alla quarta fase (metà del II secolo – III secolo) sono datati interventi di abbellimento e restauro, tra cui mosaici geometrici policromi e intonaci policromi. Durante la quinta fase (IV – V secolo), la domus viene abbandonata e spogliata dei suoi preziosi marmi, tra i quali si conserva, presso l’adiacente Museo archeologico di Portoferraio, un torso virile in marmo bianco.

La villa della Linguella, ritenuta nel XVIII secolo parte integrante dei cosiddetti Bagni della regina Alba, venne così descritta dallo storico Giovanni Vincenzo Coresi Del Bruno: «Il pavimento del era di marmetti a mandorla di vari colori, in particolare bianchi e bardiglio (…) si vedevano le stanze intonacate e dipinte di colori bellissimi, particolarmente rosso focato (…) il loro pavimento era di mosaico, quale di una forma e quale di un’altra, ma benissimo lavorati e intatti (…). Quantità di monete vi trovarono i zappatori di più imperatori, come si scrisse (…). Fra la terra si trovarono due idoli di metallo, lunghi un terzo di braccio (…) uno era la Vittoria e l’altro la Salute (…).»

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