Il Terzo di Città si estende nel settore sudoccidentale e comprende le contrade dell’Aquila, della Chiocciola, dell’Onda, della Pantera, della Selva e della Tartuca. Costituisce la parte più alta e più antica della città: secondo la leggenda, nel territorio ove oggi si trova via di Castelvecchio, si rifugiarono i gemelli Senio e Ascanio, figli di Remo, fuggiti dopo l’uccisione del padre da parte dello zio Romolo. Giunti qui, costruirono un forte, chiamato Castelsenio.

Qui abitava gran parte della popolazione quando il geografo arabo Muhammad al-Idrisi descrisse la città come “popolosa, con artieri e ricchezze”. Lo spostamento del potere civili da Castelvecchio (rappresentato sui più antichi sigilli comunali) al più ampio colle di Santa Maria risale all’inizio del basso Medioevo, per poi stabilirsi al Campo verso la metà del Duecento. Nel Trecento era ancora il terzo più ricco e popoloso della città, che partecipava ai giochi con un numero doppio di figuranti.

Nel Terzo di Città sorgono il Duomo cittadino, il complesso del Santa Maria della Scala e la chiesa di San Niccolò del Carmine.

Il gonfalone del Terzo di Città è rosso crociato di bianco. Anch’esso, in alto a sinistra presenta la “balzana” senese e, a destra, l’emblema del popolo di Siena.

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