Voltura Eni Plenitude per subentro utenza causa decesso familiare, fate molta attenzione

Quanto segue è uno dei molti casi che sono avvenuti con varie aziende fornitrici di gas e luce, fra di esse c’è anche Eni Plenitude (Ex Eni Gas e Luce).

Prendiamo l’esempio di un familiare deceduto nel Giugno del 2021; l’erede contatta ENI Plenitude che procede al subentro, ovvero il cambio di utenza (cioé il nome in bolletta).

Questa procedura è mediante una voltura. Ma quanto costa svolgere la procedura del cambio di utenza ?

Fra i vari siti web prendiamo La Legge per Tutti e pubblichiamo quanto segue:

La pratica inizia con una dichiarazione scritta da inviare al fornitore, in cui il familiare dichiara di essere erede della persona deceduta. A tale dichiarazione occorre allegare una copia di un documento di identità.

Basterà cambiare le generalità dell’intestatario dell’utenza, senza firmare un nuovo contratto, nel caso in cui non ci siano nelle modifiche nell’utenza (ad esempio la potenza impegnata).

La voltura è gratuita nel caso in cui il nuovo intestatario sia un parente del defunto, purché abitassero con lui nello stesso immobile. Non vanno pagati, quindi, i contributi relativi agli oneri amministrativi che spettano al distributore. Gli altri costi vengono decisi dal fornitore. Fonte: laleggepertutti.it/360087_utenza-intestata-al-defunto-bisogna-fare-la-voltura#Utenze_del_defunto_cosa_fare

La voltura della bolletta Eni, per decesso, è gratuita per gli eredi del defunto già domiciliati all’indirizzo presso cui era attiva la fornitura luce o gas. Anche il coniuge dell’intestatario delle utenze potrà godere di questo privilegio come gli eredi, ma questo vale solo per quanto riguarda i contributi a copertura degli oneri amministrativi (25,81 euro per il distributore).

Gli altri costi da affrontare per la voltura, invece, verranno decisi dal fornitore di luce e gas, con cui si ha attivo il contratto. È anche possibile fare una autocertificazione in caso di voltura mortis causa Eni. In questo caso bisognerà compilare e inviare al fornitore un modulo specifico che avrà valore di autocertificazione secondo l’artt.46 e 47 del DPR 28 dicembre 2000, n.445. Fonte: prontobolletta.it/eni-voltura/per-decesso/

Ebbene il nostro utente X, invece ha pagato alla ENI Plenitude la voltura di subentro, pur abitando nello stesso appartamento del familiare, indi per cui quanto sopra è applicato random?

Passano TRE ANNI e la ENI Plenitude richiede allo stesso utente altri soldi, per il subentro sulla medesima utenza.

In pratica, riepilogando, l’utente ha pagato una voltura che doveva essere gratuita, in quanto erede del familiare, ma non solo, l’ENI gli ha richiesto altri soldi per la stessa voltura.

Dal lato giuridico sembra che la ENI è incorsa nel reato di appropriazione indebita ai danni del consumatore.

Quindi riportiamo quanto scrive lo studio legale Brocardi: Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 1.000 a euro 3.000.

Se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario [1783-1797], la pena è aumentata. [Si procede d’ufficio, se ricorre la circostanza indicata nel capoverso precedente o taluna delle circostanze indicate nel numero 11 dell’articolo 61.]

In pratica trattasi dell’Art. 646 del Codice di procedura Penale, in cui il reato è plurioffensivo, nel senso che ad essere leso dalla condotta non è solamente il diritto di proprietà, ma anche il rapporto fiduciario tra proprietario e soggetto sul quale incombe l’obbligo di restituire la cosa posseduta, realizzandosi una condotta del tutto incompatibile con il titolo per cui si possiede e da cui deriva un’estromissione totale del bene dal patrimonio. Fonte: brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xiii/capo-ii/art646.html

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