Diventare giornalista: come si scrive un articolo

Premessa

Il nuovo esame di Stato ha introdotto una novità importante: la possibilità di utilizzare nuove forme di scrittura (saggio breve, articolo di giornale o analisi di un testo letterario) in alternativa al classico tema. Una novità che ha incontrato il favore e l’approvazione degli studenti.

Saggio breve articolo di giornale hanno monopolizzato le scelte dei maturandi e questo ha alimentato una domanda sia fra i docenti che fra gli stessi. alunni: quale é la differenza fra queste due forme di scrittura?

Per cercare di fare chiarezza, occorre partire dalle indicazioni date per la consegna delle prove: gli. studenti non solo dovevano indicare il tipo di scrittura (saggio breve o articolo), ma anche specificare dove lo scritto doveva collocarsi. Per l’articolo di giornale bisognava indicare “il quotidiano, la rivista divulgativa, il giornale scolastico o altro”.

La collocazione é importante per poter giudicare la validità della prova e la scelta del tipo di scrittura. E’ errato pensare che ogni scritto sia pubbicabile ovunque.

Occorre abituare i ragazzi a saper scegliere il tipo di dove pubblicare il proprio scritto e successivamente il tipo di scrittura più adatto.

Un articolo per un quotidiano o per un giornale d’Istituto deve necessariamente rispondere a delle regole precise di scrittura.

Giornalismo: regole e tecniche

La prima regola da rispettare nello scrivere un articolo di giornale é quella di utilizzare una scrittura semplice e chiara. Questo perché ciò che si scrive é indirizzato ai lettori. Non si scrive per se stessi, per un gruppo di intellettuali o per la commissione d’esame. Un articolo sarà pubblicato su un giornale che verrà letto da centinaia di migliaia di persone. Tutti dovranno capire ciò che si scrive e, principalmente, è importante catturare l’attenzione di tutti i lettori e convincerli a leggere l’articolo fino alla fine. Nello scrivere un articolo è bene, quindi, ricordare alcune cose:

1. Scrivere un pezzo non é come scrivere un tema o un saggio, in un articolo bisogna descrivere soltanto i fatti, evitando i commenti.

2. Evitare le parole difficili, le frasi troppo lunghe, le tante subordinate, l’eccesso di aggettivi e di avverbi.

3. Occorre sempre scrivere per farsi capire dal lettore. L’errore più grave è quello di “dimenticare” il lettore, il destinatario del proprio .

4. Ricordare sempre che un (e lo studente-cronista che si accinge a scrivere un articolo) non è uno scrittore. Lo scrittore può inventare. i fatti ed i personaggi, il deve soltanto raccontarli.

5. Non tutte le informazioni sono esatte, prima di pubblicarle scrivendone un articolo, vanno sempre verificate, meglio con fonti diverse.

Oggi, nell’era della comunicazione globale, vi è una sovrabbondanza di accadimenti. In tutto il mondo, nella vita quotidiana, accadono milioni di eventi. Non tutti questi fatti diventano “notizia”. Il giornalismo deve quindi essere mediazione tra la fonte ed il destinatario dell’informazione (il lettore).

La fonte dell’informazione è, quindi, il mondo, la realtà che ci circonda, la vita quotidiana con i. mille fatti che accadono.

La mediazione del giornalismo é l’individuazione di quei fatti, di quegli eventi che sono meritevoli di diventare notizia e che riescono a coinvolgere ed interessare cittadini/lettori.

Quindi la notizia è un fatto accaduto, un’azione compiuta. Un evento diventa notizia se risponde ad alcune regole:

· Per la sua carica di novità; per esempio, uno scippo non fa più notizia, perché ne accadono tantissimi, ma uno scippo in cui la persona scippata rimane ferita si.

· per il numero dl. persone che coinvolge;

· per le sue conseguenze sulla comunità;

· per la sua carica di emotività o di drammaticità;

· per le sue eventuali possibilità di sviluppo.

Nella prova d’esame lo studente riceve una serie di dati; queste informazioni sono la fonte primaria delle notizie che serviranno a stilare l’articolo.

Una volta scelto “cosa” scrivere (la notizia) occorre sapere “come” scrivere. Come organizzare le informazioni in nostro possesso per costruire un articolo.

La disposizione dei particolari di una notizia non è un fatto neutro, ma l’elemento che può conferire forza al testo e tenere desta l’attenzione del lettore dall’inizio alla fine. Certo é che cominciare un articolo dicendo subito nel “lead” (in italiano è l’inizio, il “cappello”), chi ne é il protagonista (who), che cosa è successo (what) e dove (where), quando (when), perché (why) e come è accaduto, è il modo migliore per attirare la curiosità del lettore e la sua attenzione (regola delle 5 w).

Una volta scritto l’attacco del pezzo, il resto dovrebbe scorrere naturalmente come un fiume. Sul modo di scrivere o sul cosa scrivere in questa parte dell’articolo, non esistono regole o tecniche. E’ la parte dettata dal talento, dal background culturale, dal mestiere di chi scrive. Sono tutte cose che non si possono insegnare.

Esistono però alcune regole di leggibilità tanto solide e precise da poter essere trasformate in formule matematiche. Queste regole sono essenzialmente due:

1. una frase corta é più leggibile di una frase lunga

2. una parola corta é più leggibile di una parola lunga.

Umberto Eco ha scritto alcuni suggerimenti per gli studenti che si accingono a scrivere e che contengono le due regole di leggibilità sopra riportate:

“Non siete Proust. Non fate periodi lunghi. Se vi vengono, fateli, ma spezzateli. Non abbiate paura a ripetere due volte il soggetto, lasciate perdere troppi pronomi e subordinate”.

La scaletta

Dopo il “cosa”, il “come”, dopo aver scelto le informazioni da utilizzare, dobbiamo stabilire l’ordine in cui disporle per prepararci a scrivere nelle migliori condizioni. Occorre stilare un progetto narrativo. Tale progetto si chiama scaletta e consiste in un elenco delle informazioni, disposte nella sequenza che vogliamo dar loro.

Un articolo è anche un racconto. La disposizione dei particolari non è quindi un fattore neutro, ma l’elemento che può conferire forza al testo e calamitare l’attenzione del lettore dall’inizio alla fine.

La scaletta è uno strumento impiegato in quasi tutti i generi. di scrittura e la sua preparazione è disciplinata da regole precise. Nel giornalismo, naturalmente, non si possono indicare norme generali per una struttura perfetta. Questo perché ogni notizia ha caratteristiche diverse da tutte le altre. Bisogna, per esempio, considerare che i di leggibilità di un testo giornalistico sono influenzati da fattori che vanno al di là della semplice buona scrittura (e questo differenzia un articolo da un terna) e quindi di una accurata stesura della scaletta di preparazione.

Ci sono alcune indicazioni da tener presenti nella fase di preparazione della nostra scaletta. La prima riguarda la coerenza del testo. Ogni notizia deve essere centrata su un solo argomento, messo a fuoco e chiarito fin dall’inizio. Quando stendiamo la scaletta, la prima cosa da fare è dunque quella di identificare il nucleo, l’elemento più importante, il “protagonista” della. notizia. Che può essere un personaggio, un gruppo, una istituzione, un documento, ma anche un fatto più complesso (uno conflitto sindacale, la crisi di una squadra di calcio).

Occorre poi cercare gli elementi che garantiscano un’armonia narrativa. L’articolo deve stendersi con naturalezza, senza salti bruschi. Ogni frase deve richiamare quella precedente e preparare quella successiva.

Un ruolo decisivo viene giocato dai rapporti causa-effetto, attorno ai quali ogni fatto tende a dispiegarsi in modo quasi autonomo. Dopo aver detto, per esempio, che un palazzo è bruciato, bisogna subito scrivere se ci sono morti o feriti (l’effetto), e, subito dopo, cosa ha scatenato l’incendio (la causa).

Una volta si raggruppavano i particolari meno importanti nella parte finale del pezzo; in questo modo, se mancava spazio ed il pezzo era molto lungo, si tagliavano gli ultimi capoversi. Oggi, l’assegnazione degli spazi è più precisa ed è più raro che si debba procedere a tagli. Quindi, preparando la scaletta per il nostro pezzo, occorrerà distribuire le informazioni in modo equilibrato lungo tutto il testo. L’articolo deve istruire, il lettore deve trovare ad ogni capoverso qualcosa che lo stimoli ad andare avanti.

Occorre imparare a sentire il ritmo dell’articolo, la sua capacità di tenere alta la tensione.

La scaletta più semplice, infine, è quella cronologica: si raccontano i fatti nello stesso ordine in cui sono avvenuti. Richiede meno abilità, ma è certo meno brillante. E’ importante che si inizi con un elemento interessante, fornendo i punti essenziali della notizia, poi il racconto può procedere in vari modi. Si può partire dalla conclusione e raccontare la storia a ritroso; si può impostare la scaletta con una struttura circolare in cui la fine del racconto si ricongiunge all’inizio; sì può utilizzare una sorta di “montaggio alternato” raccontando in parallelo due fatti che ad un certo punto si congiungono e diventano la stessa notizia.

Le possibilità diventano davvero infinite. Per conoscerle c’è un solo modo: leggere e scrivere molto.

Fonte: Associazione Nazionale della Stampa

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