Le aziende, dalle start-up ad altre case automobilistiche globali, stanno correndo per sviluppare “robo-taxi” commerciali, sperando di incassare in un mercato che secondo Morgan Stanley potrebbe valere 1,5 trilioni di dollari entro il 2040.

Oltre a grandi attori come Volkswagen e Airbus, gruppi tra cui Joby con sede negli Stati Uniti, la tedesca Lilium e Volocopter, i cui finanziatori includono Daimler e Intel, stanno perseguendo tali piani.

La crescita del mercato dei robo-taxi è influenzata dalla crescente domanda di servizi di ride-hailing, da elevati investimenti in ricerca e sviluppo e dalle strategie di mobilità sostenibile mirate alla riduzione delle emissioni, allo sviluppo delle infrastrutture e alla crescita dell’elettrificazione dei veicoli.

Lilium, con sede a Monaco, ha dichiarato a novembre che avrebbe istituito il suo primo hub statunitense vicino a Orlando, mettendo più di 20 milioni di abitanti della Florida nel raggio del suo aereo elettrico alato che può decollare verticalmente e coprire 300 km (185 miglia).

Il mercato globale dei taxi a guida autonoma o senza conducente dovrebbe crescere dalle 2.024 unità nel 2020 fino a raggiungere 3.830.912 unità entro il 2030, con un tasso annuo di crescita composto (CAGR) del 112,67%. A sostenerlo è un rapporto pubblicato da MarketsandMarkets.

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