Benedetto XVI non abdico’ con la declaratio

Joseph Ratzinger, nei suoi nove decenni di vita, ha scritto più di 60 libri e più di 1.300 articoli, saggi e opere accademiche; tre encicliche; e quattro esortazioni apostoliche.

Gli scritti spaziano da profondi tomi teologici a udienze generali a riflessioni spirituali, a encicliche, a libri più popolari e interviste lunghe.

Coprono la fondamentale e dogmatica, l’esegesi biblica, la teologia spirituale, il commento culturale e la catechesi praticamente su ogni possibile aspetto della fede.

IL Joseph Ratzinger che abbiamo conosciuto sia come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, poi come Papa Benedetto XVI e infine Papa Emerito — era un uomo brillante.

La sua mente era luminosa e ordinata e, quando gli veniva posta una domanda, rispondeva in paragrafi completi, nella sua terza o quarta lingua.

Ratzinger tentò tre volte di dimettersi dal suo incarico in Curia, non aveva alcun desiderio di essere papa; nel 2005 disse ai compagni di chiesa che “non era un uomo di governo”, e accettò la sua elezione al soglio pontificio solo nell’obbedienza a quella che considerava la volontà di , manifestata attraverso il voto schiacciante dei suoi fratelli cardinali.

Quanto sopra per introdurci su quanto inerente al ‘Papa Emerito’.

Prima di tutto non sono esistiti due papi, ma uno soltanto.

Questo vuol dire che soltanto Benedetto XVI era il vero Papa poiché non esiste un ‘Emerito’.

Il cosiddetto ‘munus e ministerium’ non sono sinonimi, in senso giuridico tant’é che lo stesso Ratzinger ha citato il munus senza però rinunciare ad essere Papa, come impone il diritto canonico.

Tuttavia Benedetto XVI ha separato il munus ed il ministerium, sapendo sono indivisibili nel caso del Papa.

Quindi il suo annuncio al tempo in cui avvenne la sua dipartita da Papa, fu ben chiaro il suo messaggio, cioè un impedimento a governare com’è scritto nel canone 412:

il Vescovo è totalmente impedito di esercitare l’ufficio pastorale nella diocesi a motivo di prigionia, confino, esilio o inabilità, non essendo in grado di comunicare nemmeno per lettera con i suoi diocesani”.

La Declaratio, quindi non era una rinuncia invalida, ma la dichiarazione del Papa di rinunciare all’esercizio pratico del potere, a causa di un impedimento a governare, pertanto ritirandosi in una vita contemplativa, senza abdicare.

Le dimissioni erano inerenti al governo nell’esercizio pratico, non dall’essere papa.

Il documento è una “Declaratio” e non “Renuntiatio”.

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