Quali sono le benedizioni pastorali concrete per le coppie irregolari

Il Dicastero per la Dottrina della Fede del Vaticano ha pubblicato oggi un comunicato per contribuire a chiarire la ricezione di ‘Fiducia supplicans’ – diffuso il 18 dicembre 2023 -.

Allo stesso tempo, il prefetto, Víctor Manuel Fernández, coglie l’occasione per raccomandare “una lettura completa e calma della Dichiarazione per comprendere meglio il significato della sua proposta”.

In questo senso, Fernández fornisce anche un esempio per coloro che hanno espresso la loro difficoltà a capire come potrebbero essere queste benedizioni:

«Immaginiamo che nel bel mezzo di un grande pellegrinaggio, una coppia divorziata in una nuova unione dica al sacerdote: ‘Per favore, dacci una benedizione, non troviamo , lui è molto malato, non abbiamo un a casa, la vita ci sta diventando molto pesante, che ci aiuti.” In tal caso il sacerdote può dire una preghiera semplice simile a questa: ‘Signore, guarda questi tuoi figli, dona loro la salute, il , la pace, l’aiuto reciproco. Liberali da tutto ciò che contraddice il tuo Vangelo e concedi loro di vivere secondo la tua volontà. Amen’. E termina con il segno della croce su ciascuno dei due”.

Il prefetto della Dottrina della Fede chiarisce che “si tratta di 10 o 15 secondi”. “Ha senso negare questa tipologia di benedizioni a quelle due persone che lo implorano? “Non vale la pena sostenere, poco o molto, la loro fede, aiutare la loro debolezza con la benedizione divina, dare un canale a quell’apertura alla trascendenza che potrebbe portarli a essere più fedeli al Vangelo?”, chiede.

“Sono benedizioni di pochi secondi, senza rituale né benedizione. Se due persone si riuniscono per implorarlo, chiedono semplicemente al Signore la pace, la salute e altri beni per loro due persone che ne fanno richiesta. Si chiede inoltre che sappiano vivere in piena fedeltà al Vangelo di Cristo, affinché lo Spirito Santo possa liberare queste due persone da tutto ciò che non risponde alla sua volontà divina, da tutto ciò che ha bisogno di purificazione”, ha sottolineato il cardinale argentino. esordisce spiegandolo nel documento firmato a quattro mani con Armando Matteo, segretario della Sezione Dottrinale del Dicastero.

“Questa forma di benedizione non ritualizzata – prosegue–, con la semplicità e la brevità della sua forma, non intende giustificare qualcosa che sia moralmente accettabile. Ovviamente non si tratta di un , ma non è nemmeno un ‘via libera’ o una ratifica di nulla. È solo la risposta di un pastore a due persone che chiedono l’aiuto di Dio. Ecco perché in quel caso il pastore non chiede condizioni né vuole conoscere la vita intima di quei soggetti».

Per questo motivo, “ciascun vescovo nella sua diocesi è autorizzato dalla Dichiarazione ‘Fiducia supplicans’ ad abilitare questo tipo di benedizioni semplici, con tutte le raccomandazioni di prudenza e di cura, ma «Non sono in alcun modo autorizzati a proporre o attivare benedizioni che possano somigliare a un rito liturgico», sottolinea.

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