Le barbarie della guerra: Il Massacro di Nanchino
Il Massacro di Nanchino, conosciuto anche come
Durante l’occupazione di Nanchino l’esercito nipponico commise numerose atrocità, come stupri, saccheggi, incendi e l’uccisione di prigionieri di guerra e civili. Nonostante le uccisioni fossero iniziate con la giustificazione di eliminare soldati cinesi travestiti da civili, si ritiene che un gran numero di innocenti sia stato intenzionalmente identificato come combattente nemico e giustiziato man mano che il massacro cominciava a prendere forma. Tra le 300.000 vittime accertate, decine di migliaia furono bambini innocenti, uccisi per divertimento, e gli stupri di donne e gli omicidi divennero in breve la norma.
Secondo le stime del Tribunale Militare Internazionale per l’Estremo Oriente, il numero complessivo di civili e prigionieri di guerra assassinati a Nanchino e nei suoi paraggi, nel corso delle prime sei settimane dell’occupazione giapponese, supererebbe le 200.000 unità. Che tali stime non siano esagerate è confermato dal fatto che le agenzie di pompe funebri e organizzazioni analoghe registrarono la sepoltura di più di 155.000 corpi. Le donne e i bambini vennero quasi sempre sepolti nudi e con le mani legate dietro la schiena. Queste cifre non tengono poi conto delle persone i cui corpi finirono distrutti dagli incendi, di quelli gettati nel Fiume Azzurro e di quelli di cui i giapponesi si sbarazzarono in altri modi.
Fonte: Wikipedia
Il video sul film può urtare la sensibilità dei bambini e
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