Consorzio di tutela o comitato promotore
Associazione Marrone del Mugello I.G.P.
C/o Comunit� Montana del Mugello, Via Palmiro Togliatti 4
50032 – Borgo San Lorenzo (FI)
Tel: 055/8495346, 055721018; Fax: 055/8456288
e-mail: info@marronemugello.it
web: https://www.marronemugello.it

Organismo di controllo
Camera di Commercio di Firenze
Via dei Giudici, 3
50122 – (FI)
Tel: +39 055 27951; Fax: +39 055 2795259
e-mail: info@fi.camcom.it
web: www.fi.camcom.it

Descrizione del prodotto e cenni storici
La coltivazione dei castagneti da frutto nella zona del Mugello pu� farsi risalire all’epoca romana ma � dal Medioevo in poi che si hanno numerosi documenti e notizie certe sulla diffusione e importanza della coltura, con particolare riferimento ai marroni. I secolari castagneti da frutto della zona hanno continuato, fino alla fine degli anni ’50, a costituire un’importante e insostituibile fonte alimentare e di reddito per le popolazioni locali, tanto da far meritare al castagno l’appellativo di “albero del pane”. Dopo un periodo di forte regresso di circa 30 anni, durante il quale si � assistito ad un marcato spopolamento della montagna, al cambiamento delle abitudini alimentari ed alla comparsa e diffusione del cancro corticale che ha ridotto drasticamente le superfici investite a castagneto, dagli anni ’80 si sta assistendo ad una diffusa ripresa di questo settore.
Il marrone del Mugello viene prodotto da castagni appartenenti ad una serie di ecotipi locali tutti riconducibili alla variet� Marrone Fiorentino. I castagneti, quantificabili in 3.322 Ha, sono ubicati nella fascia altimetrica che va dai 300 ai 900 m s.l.m. con densit� massime di 120-160 piante ad ettaro. Durante la fase produttiva non si utilizzano fitofarmaci e fertilizzanti, cos� come per la conservazione del prodotto non si utilizzano trattamenti chimici e additivi ma, al fine di migliorare la conservabilit�, si possono curare i frutti con un bagno in acqua fredda che pu� essere preceduto da uno in acqua calda. Il marrone del Mugello fresco in guscio � caratterizzato da una pezzatura medio-grossa (non pi� di 80 frutti/Kg), forma prevalentemente ellissoidale, apice poco pronunciato con presenza di tomento, di norma una faccia laterale tendenzialmente piatta e l’altra marcatamente convessa, la cicatrice alla base � di forma rettangolare generalmente piatta e di colore pi� chiaro rispetto al pericarpo. Il pericarpo, che � facilmente distaccabile dall’episperma, � sottile, di colore bruno rossiccio con striature scure in senso meridiano in numero variabile da 25 a 30. Il seme, di norma uno per frutto, si presenta di polpa bianca, croccante e di gradevole sapore dolce con superficie quasi priva di solcature. La qualit� e la notoriet� raggiunge il massimo con il “Marron Buono di Marradi”, molto apprezzate anche le variet� italiane: Carpinese, Fragonese, Cecio, Montanina e Reggiolana.

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