Multa da 2 miliardi di euro alla banca svizzera UBS

La procura francese ha chiesto lunedì, a Parigi, dove è in corso l’appello, una multa “di almeno due miliardi di euro” contro la banca UBS per riciclaggio aggravato dall’evasione fiscale, scrive AFP, citato da Hotnews.

I due procuratori generali hanno stimato che tra il 2004 e il 2012 la banca ha inviato commissari svizzeri a “cacciare” illegalmente clienti facoltosi in Francia per convincerli a mettere i loro soldi in Svizzera lontano dagli occhi delle autorità fiscali francesi.

Chiedono la conferma della colpevolezza della banca, che in primo grado è stata multata di 3,7 miliardi di euro, la condanna più pesante mai pronunciata in Francia in un caso di evasione fiscale.

Il colosso svizzero ha subito presentato ricorso e impugnato l’appello durante questo secondo processo, iniziato l’8 marzo.

La banca svizzera UBS ha superato con successo il primo anno della pandemia Covid-19, riuscendo a raddoppiare i propri profitti. A causa della crescita del mercato azionario, lo scorso anno la più grande banca svizzera ha aumentato i propri profitti del 54%, a 6,6 miliardi di dollari netti, secondo il rapporto dell’ultimo trimestre, di UBS.

Anche nel 2020 il tribunale tedesco sospende il procedimento nei confronti della controllata tedesca UBS, accusata di favorire l’evasione fiscale. Sebbene al culmine del suo successo, il nuovo CEO della banca, Ralph Hamers, è oscurato da un’indagine penale che potrebbe essere riaperta in Olanda, sul riciclaggio di denaro presso ING, la banca da cui era partito.

Secondo il rapporto 2020, UBS ha ottenuto il miglior risultato lo scorso anno, a partire dal 2015. Gli analisti si aspettavano un surplus di 5,9 miliardi di dollari. “Il nostro eccezionale risultato per il 2020 è una chiara prova della nostra forte posizione di mercato”, ha dichiarato martedì il CEO Ralph Hamers, 54 anni, annunciando il margine di profitto.

In UBS c’era “a quel tempo” un grande interesse ad attirare clienti facoltosi offrendo una gestione patrimoniale efficiente, ma anche nascondendo quella ricchezza, o parte di essa, alle autorità fiscali francesi.

Sulla base di una sentenza della Corte di Cassazione dell’11 settembre 2019, la difesa sostiene che questa enorme sanzione dovrebbe essere calcolata sulla base delle tasse evitate e non del totale dei fondi nascosti – il che può portare a una significativa riduzione dell’importo.

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