Il Priorato Gerosolimitano (da Gerusalemme) è un antico ordine religioso cavalleresco, nel periodo delle crociate lanciate dalla Chiesa cattolica per liberare il Santo Sepolcro dal controllo dell’Islam.

L’ordine cavalleresco dei Gerosolimitani racchiudeva i Cavalieri (monaci benedettini che avevano impugnato le armi) e i Cavalieri Cristiani (soldati che diventavano religiosi: Cavalieri San Giovanni di Gerusalemme, Templari, Teutonici, Cavalieri del Santo Sepolcro). All’epoca delle crociate in Terra Santa, l’attività assistenziale per i viaggiatori di rimaneva prioritaria rispetto all’azione di polizia.

I monaci benedettini di Cluny (Saona e Loira), provenienti da Amalfi, erano i soli ad occuparsi dei malati, dei deboli e dei nullatenenti: l’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme fu il primo impegno in questo senso.

L’Ordine ospitaliero di San Giovanni in Gerusalemme, da cui nacque l’Ordine dei Giovanniti o Gerosolimitani, fu riconosciuto come autonomo e internazionale con una bolla papale di Papa Pasquale II del 1113, dove furono riconosciuti i primi insediamenti giovanniti in Italia: Messina, Taranto, Otranto, Bari, Pisa, Asti e Prato (PO); sulla tunica dei monaci comparve la croce bianca come quella della Repubblica di Amalfi.

Le proprietà e il numero degli insediamenti in Italia, da allora crebbero notevolmente, favoriti dalla fortuna del pellegrinaggio per la riconquista della Terrasanta, divennero polo di attrazione di consistenti .

Nel 1319, venne deciso di riunire gli Ospedalieri in varie compagnie, dette “Lingue”, che corrispondessero ai vari paesi di provenienza: Provenza, Francia, Italia, Alvernia (antica regione centrale della Francia), Aragona, Inghilterra, Alemagna (oggi Germania); Castiglia e Portogallo poi. Ogni Lingua comprendeva Priorati o Gran Priorati, Baliaggi e Commende.

Ma dopo il 1798, (anno in cui Napoleone Bonaparte infranse apertamente la neutralitá di Malta, attaccando e inducendo facilmente i Cavalieri, che non impugnavano contro altri cristiani, alla resa) costretti a lasciare Malta, esuli sotto la protezione dell’imperatore d’Austria, scomparvero gran parte dei Priorati, centinaia di Cavalieri erano dispersi, senza guida, nelle varie nazioni.

Una ricostruzione degli insediamenti gerosolimitani in Italia è difficile, poiché sono per lo più andati perduti in seguito alla decadenza dell’Ordine – avvenuta nel XVIII secolo – e poi con le soppressioni napoleoniche.

Oltre alla Commenda di San Giovanni di Prè, a Genova, quello di cui si hanno maggiori notizie è il complesso astigiano, dedicato in origine al Santo Sepolcro, fu ceduto nel 1169 agli ospitalieri di San Giovanni in Jerusalem che ne fecero la sede del loro priorato. Da esso dipendevano oltre una sessantina di ospedali e precettorie distribuiti in Piemonte, in Liguria, in Lombardia e in Emilia.

L’originale conformazione cilindrica, circondata da una galleria, è dovuta all’intento di riprodurre la del sepolcro di Cristo a Gerusalemme. Furono utilizzati per i pilastri cilindrici, mattoni e pietre in fasce alternate, donando all’interno un’atmosfera molto calda.
Il convento ospitaliero fu arricchito di pregevoli opere di (Madonna col bambino, Redentore benedicente). Venne ampliato con la costruzione, in forme gotico-rinascimentali, dell’annessa chiesa di S. Pietro in Consavia (deformazione del titolo petrino cum clavis), che ha poi dato il nome a tutto il complesso.

A Prato la chiesa e spedaletto medievale di San Giovanni in Gerosolimitano si trova in via San Giovanni, nei pressi del Castello dell’Imperatore. Oggi relegata a officina per auto, prima era una chiesa del complesso dell’ospedaliero dell’antica via degli Archi. La chiesa è esistente dal XII secolo e possiede un paramento in cotto. A lato della chiesetta si nota un portale con i simboli degli ordini cavallereschi.

Luoghi
Chiesa di San Pietro in Consavia
Commenda di San Giovanni di Prè
Chiesa del Santo Sepolcro (Pisa)
Chiesa di San Giovanni (Grosseto)
Abbazia di San Rabano
Chiesa di San Giovanni in Gerosolimitano (Prato).

Fonte: Wikipedia

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