Questo è stato un anno disastroso per l’industria energetica statunitense e guardare avanti ai prossimi quattro anni sotto l’amministrazione del presidente eletto Joe Biden potrebbe dare alcuni incubi all’industria.
Enormi tagli alla spesa e un repentino calo della domanda di
La produzione di petrolio e gas è stata un motore importante per alimentare l’economia degli Stati Uniti e la perdita di oltre 100.000 posti di
Tutto sommato, l’industria suonerà nel nuovo anno pompando 7,44 milioni di barili al giorno (bpd), in calo di quasi il 20% dall’inizio del 2020, riferisce Reuters.
Un crollo senza precedenti dei prezzi del petrolio sta aggiungendo pressione ai già stressati produttori statunitensi, minacciando le regioni chiave dello scisto e mettendo le società vulnerabili a rischio di fallimento.
Cosa riserva il futuro?
I produttori di combustibili fossili hanno una serie di preoccupazioni per tenerli svegli la notte. Forse la più grande preoccupazione è la nuova amministrazione entrante di Joe Biden, che si è impegnato a perseguire “riduzioni aggressive delle emissioni”, concentrandosi su un’agenda più verde che alla fine ridurrà la dipendenza del mondo dai combustibili fossili, secondo CNBC
Un rapporto del 2018 degli scienziati della stessa amministrazione del presidente Donald Trump ha avvertito che il cambiamento climatico costerà agli Stati Uniti centinaia di miliardi di dollari all’anno e danneggerà la salute umana. La risposta di Trump al rapporto: “Non ci credo”.
Biden non prevede di vietare completamente il fracking, il processo utilizzato dai produttori di scisto per estrarre gas e petrolio. Tuttavia, come parte dell’iniziativa verde di Biden, i produttori di gas e petrolio vedranno regolamenti più severi, l’esatto opposto degli sforzi di Trump per allentare le regole che governano l’industria energetica.
Un altro ostacolo incombente per l’industria petrolifera e del gas è il movimento ESG (Environmental, Social and Corporate Governance). Secondo il segretario all’Energia degli Stati Uniti Dan Brouillette, il movimento ESG è cresciuto negli ultimi anni ed è ora molto forte. Quando è stato chiesto da Hadley Gamble della CNBC se i produttori di petrolio e gas dovrebbero essere preoccupati per il movimento, Brouillette ha detto: “Certo”.
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