Darién un inferno tra Panama e Colombia per i migranti

La Sierra del Darién inizia il suo viaggio a Capo Tiburón, sul versante caraibico, un altro toponimo che fa riflettere. Lì, un piccolo sistema di monti si erge bruscamente dal mare, che però raggiunge subito una quota non trascurabile, 1.825 metri sul livello del mare.

Mentre si fa strada verso l’Oceano Pacifico, la montagna perde quota per diventare il groviglio della giungla del Parco Nazionale del Darién, la più grande area protetta di .

Ha una superficie di 560.000 ettari (il più grande della Spagna, Sierra Nevada , è sette volte più piccolo).

È abitato da alcuni degli più belli, rari ed enigmatici delle giungle americane: il tapiro, l’ara, l’aquila arpia, il giaguaro, il lamantino o il capibara. E tra i più temuti dall’uomo, sciami di zanzare, serpenti, rane velenose e alligatori.

Le precipitazioni estremamente elevate – una delle più alte al mondo, con 10.000 mm all’anno – sostengono una fauna esuberante.

Il 25% delle specie faunistiche che si trovano nelle giungle del Darién non si trovano in nessun’altra parte del pianeta.

Sul versante colombiano, l’area protetta è il Parco Nazionale Los Katíos, con 73.000 ettari, che consente un corridoio protetto transnazionale.

Il Darién è leggendario per la sua pericolosità. Agli ostacoli naturali si sono aggiunti quelli derivati ​​dalle attività umane.

Il Darién Gap, il selvaggio confine naturale tra Panama e Colombia e una delle rotte migratorie più pericolose del mondo, è stato attraversato da 196.370 irregolari nella prima metà del 2023, un numero senza precedenti e quasi quattro volte i 49.452 dello stesso periodo dell’anno scorso, secondo i dati ufficiali panamensi.

Pirati, contrabbandieri, narcotrafficanti, guerriglieri e fuorilegge di ogni ceto sociale si rifugiano nella giungla impenetrabile, mettendo in pericolo chiunque volesse entrarvi per proseguire il proprio viaggio panamericano o semplicemente guadagnarsi da vivere trasportando merci tra la Colombia e Panama.

Panama accoglie i diretti in Nord nelle stazioni di immigrazione vicino al confine meridionale con la Colombia e al confine settentrionale con il Costa Rica, dove offre loro assistenza sanitaria e , in un’operazione unica nel continente che coinvolge una dozzina di organizzazioni internazionali.

Il Darién è il territorio più indomito d’America, il che costringe i migranti a dover scendere dal mezzo di trasporto o navigare o volare, per coprire quella striscia di giungla che ha visto l’attraversamento, tra gennaio e giugno 2023 di 100.514 venezuelani, seguiti da haitiani (33.074), ecuadoriani (25.105), cittadini di 23 paesi africani (6.420), cileni (4.964) e colombiani (3.579).

Fonti varie

Clicca su + per scegliere altri social non elencati...