La sovranita’ alimentare e’ un indirizzo politico-economico

L’arrivo del centro destra nel governo italiano ha instaurato un nuovo ministero dedicato alla sovranità militare; ovviamente ai molti che non sanno ed ai pochi che vorrebbero sapere oltre a quelli che ci fanno per polemizzare, sblocchiamo il concetto di sovranità alimentare.

Esso è stato lanciato per la prima volta dal movimento internazionale Via Campesina, durante la sua Conferenza internazionale svoltasi a Tlaxcala, in Messico, nell’aprile del 1996.

Nasce come proposta in contrapposizione al modello neo-liberale del processo di globalizzazione delle imprese, fornendo una chiave per la comprensione della governance internazionale sull’alimentazione e l’agricoltura.

In particolare, la sovranità alimentare è stata proposta in risposta al termine “sicurezza alimentare” utilizzato dalle ONG e dai governi sui temi di alimentazione e agricoltura.

Contrapponendosi al programma sul commercio dell’alimentazione e dell’agricoltura promosso dall’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), la sovranità alimentare prevede un legame essenziale tra , agricoltura, ecosistemi e culture, valorizzando la diversità e il legato alla produzione alimentare nel mondo.

In linea con i principi dell’organizzazione Slow Food [un’associazione che andrebbe abolita?], la storia della sovranità alimentare come movimento è relativamente giovane.

Tuttavia, il movimento sta guadagnando terreno poiché sempre più paesi compiono passi significativi verso l’implementazione di sistemi alimentari in grado di affrontare le disuguaglianze.

Al primo Forum per la sovranità alimentare del 2007 a Sélingué, Mali, 500 delegati provenienti da più di 80 paesi hanno adottato la “Dichiarazione di Nyéléni”, che recita in parte:

La sovranità alimentare è il diritto dei popoli a un sano e culturalmente appropriato, prodotto con metodi ecologicamente corretti e sostenibili, e il loro diritto a definire i propri sistemi alimentari e agricoli. Mette coloro che producono, distribuiscono e consumano cibo al centro dei sistemi e delle politiche alimentari piuttosto che le richieste dei mercati e delle aziende. Difende gli interessi e l’inclusione della prossima generazione. Offre una strategia per resistere e smantellare l’attuale regime commerciale e alimentare aziendale e dà indicazioni per i sistemi alimentari, agricoli, pastorali e della pesca determinati dai produttori locali. La sovranità alimentare dà priorità alle economie e ai mercati locali e nazionali e potenzia l’agricoltura guidata dai contadini e dalle famiglie, la pesca artigianale, il pascolo guidato dai pastori e la produzione, distribuzione e consumo di cibo basati sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Nell’aprile 2008 l’International Assessment of Agricultural Science and Technology for Development (IAASTD), un panel intergovernativo con il patrocinio delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale, ha adottato la seguente definizione:

“La sovranità alimentare è definita come il diritto dei popoli e degli Stati sovrani a determinare democraticamente le proprie politiche agricole e alimentari.”

La sovranità alimentare è un indirizzo politico-economico volto ad affermare il diritto dei popoli a definire le proprie politiche e strategie sostenibili di produzione, distribuzione e consumo di cibo, basandole sulla piccola e produzione.

Secondo i sostenitori della sovranità alimentare, le nazioni devono poter definire una propria politica agricola e alimentare in base alle proprie necessità, rapportandosi alle organizzazioni degli agricoltori e dei consumatori.

Questo indirizzo politico-economico riguarda, in particolare, le popolazioni indigene colpite da problemi di produzione e distribuzione del cibo, a causa dei cambiamenti climatici e dei percorsi alimentari perturbati che influiscono sulla loro capacità di accesso alle fonti alimentari tradizionali e contribuiscono all’aumento delle malattie.

Queste esigenze sono state affrontate negli ultimi anni da diverse organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite, con diversi paesi che hanno adottato politiche di sovranità alimentare.

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