Industria Lusso nel pantano fra metaverso e consumatori esigenti

Le case di moda di lusso sono tra le prime ad affrontare la scarsità delle risorse nelle catene di produzione, a causa delle problematiche energetiche.

Il lusso, a contrario di quanti molti pensano, si posiziona solo al settimo posto, dopo i trasporti e l’industria della difesa.

Il settore del lusso sta tentando da anni nel collaborare con start up su innovazioni specifiche come il cotone vergine e riciclato e materiali innovativi, sempre basato sul guadagnare di più e spendere di meno nelle maestranze e quindi maggiori profitti.

Le generazioni dei più giovani, specialmente la Gen Z, per l’83% afferma di voler noleggiare o possedere i vestiti soltanto per poco tempo per adeguarsi ai tempi di costante velocità nell’abbigliamento.

Nel contempo l’industri del lusso, avendo una fruibilità economica da fare schifo ai poveri, sta anche inoltrandosi in settori tecnologici, anche ridicoli come il metaverso, ma ben sappiamo che coloro hanno i soldi spendono anche in caxxate.

Il digitale stravolge però le più rosee previsioni ed infatti il 65% degli intervistati giovani percepisce l’industria del lusso come scarsamente preparato.

Gli fanno eco i giornalisti indipendenti di tutto il mondo nel 59% dei casi trovano risposte a picchio di quando cercano info dagli uffici stampa, spesso ineducati non rispondono.

Si tratta ovviamente di una fetta giornalistica che può danneggiare anche un marchio, basandoci su 80mila professionisti intervistati.

Quando si parla del metaverso, ovvero quel balocco in cui Facebook è andato dentro uscendo sconfitto, ha raccolto il 64% dei consumatori di età tra i 18 e i 34 anni piuttosto scettici.

Il metaverso non è come i per il 59% degli intervistati in quella fascia di età.

I consumatori futuri dei brand di lusso risultano meno propensi a spendere il proprio tempo on line su queste innovazioni tecnologiche farlocche.

Il 60% dei consumatori del lusso ha verificato che il prodotto di marca si svaluti uscendo dal negozio sull’iva e continua nel tempo, salvo oggetti specifici, ma non quelli di utilizzo .

Intanto nuovi mercati si aprono al lusso e, tra il 2021 e il 2025 i due terzi della crescita delle aziende del comparto avverrà fuori dall’Europa e dagli Stati Uniti.

La sembra avere interesse al lusso, soprattutto nel mercato dei profumi, stimato intorno al 5%, contro il 42% in e il 50% e negli USA.

L’India sembra avere una espansione per il mercato del lusso, destinato a raggiungere i 3,7 miliardi di dollari nel 2026.

In qualsiasi caso l’industria del lusso non morirà di fame e con esso quelli che ci lavorano, salvo i rischi della globalizzazione e l’adattamento a contesti sempre più incerti.

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