Lo sfruttamento sessuale nel Libano

Il Libano utilizza il sistema di sponsorizzazione Kafala in cui il visto di qualsiasi lavoratore straniero è legato all’impiego, da parte di un privato cittadino.

La Kafala, ampiamente utilizzata in Libano, Giordania e nei paesi del Golfo Arabo come l’Arabia Saudita o gli Emirati Arabi Uniti, consente alle loro economie in rapida crescita di accedere a una forza facile ed economica, solitamente proveniente da paesi poveri le cui popolazioni sono alla disperata ricerca di migliori condizioni, opportunità economiche – e, per impostazione predefinita, lascia la porta spalancata allo sfruttamento.

La discriminazione è diffusa per coloro che sono impiegati nel commercio del sesso, che non possono interagire con il resto della società nemmeno nelle occasioni più banali, come fare la spesa o fare una passeggiata nel loro quartiere, senza rischiare molestie fisiche o verbali. Spesso, dicono le fonti, i proprietari non sono disposti ad affittare loro o, se lo sono, chiederanno tariffe più alte o addirittura favori sessuali.

La prostituzione in Libano è legalizzata, ma il governo libanese non concede alcuna licenza alle prostitute dagli anni ’70. Molte donne del settore finiscono arrestate e imprigionate in condizioni disumane, anche a causa della mancanza di risorse governative.

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