Pseudonimo alias nickname, quando e perché viene utilizzato

Uno pseudonimo è un nome fittizio di persona (dal greco ψευδής/ψευδές, “falso”, e ὄνομα, “nome”), diverso da quello anagrafico, utilizzato da scrittori, cantanti, artisti, sportivi, personaggi politici o da qualunque altra persona in sostituzione del proprio vero nome.

E’ prassi l’utilizzo di questo metodo, per quanto concerne l’ambito giornalistico, per motivi ben precisi, ad esempio ‘nascondere’ la propria identità in quei paesi ove la libertà di stampa è inesistente.

Lo pseudonimo potrebbe sembrare ai più che non conosco la motivazione, peraltro molto seria, peraltro anche autorizzata dalla legge; nel caso degli scrittori e dei giornalisti è talvolta usata l’espressione francese nom de plume (letteralmente “nome di penna”).

Nelle lingue anglosassoni è anche utilizzato l’acronimo a.k.a., da also known as (“conosciuto anche come”), e, con uso neologico sostantivato, il latino alias (da alias vices che vuol dire “altre volte”).

L’uso dello pseudonimo, come dell’anonimato, tutela un autore grazie alla legge sul diritto d’autore. La stessa tutela accordata al nome viene quindi estesa anche allo pseudonimo (o nome d’arte), cioè all’appellativo che un soggetto utilizza per farsi identificare in un dato contesto professionale (artistico, cinematografico o letterario).

Scrittori che hanno usato psudonimi
George Orwell era in realtà Eric Arthur Blair il 25 giugno 1903.
Pablo Neruda era Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto.
Curzio Malaparte era Kurt Suckert.
Italo Svevo era a Trieste come Aron Hector Schmitz.
Joseph Conrad era Józef Teodor Konrad Korzeniowski.
Umberto Saba, nato a Trieste come Umberto Poli.

Qualcuno dei nostri lettori potrà anche obiettare, ma potremmo continuare con la suindicata lista ricordando inoltre “Moby” che è lo pseudonimo di Richard Melville Hall, oppure “Freddy Mercury” all’anagrafe Farrokh Pluto Bulsara, od anche “Joe Cocker” ossia John Robert Cocker.

Le ragioni che portano un autore a scegliere di usare uno pseudonimo o nome d’arte possono essere molteplici: il nome e cognome anagrafici sono lunghi o difficili da ricordare, oppure si preferisce nascondere la reale identità per motivi ovviamente legali.

Quando lo pseudonimo è un ‘nome d’arte’ è consigliato di procedere alla registrazione presso la SIAE per la tutela legale.

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