Quali sono i rischi idrici nel settore della moda
L’acqua è essenziale in quasi ogni fase della catena di approvvigionamento: produzione di fibre, tessitura e tintura dei tessuti e modelli di cucito. Queste aziende hanno spesso sede in
I negozi di abbigliamento al dettaglio, gli uffici aziendali e i magazzini spesso non affrontano rischi idrici significativi, e quindi il problema è spesso lontano dagli occhi e dalla mente dei manager, ha detto Wiecheloski. Tuttavia, entro il 2030, il 67% del cotone mondiale verrà coltivato in aree soggette a stress idrico estremo, afferma Planet Tracker.
Per fare un esempio di ciò che può andare storto, l’irrigazione del cotone ha ridotto il volume dell’acqua del Lago d’Aral del 90% nell’ultima mezzo secolo. Gli agricoltori che circondano il lago salato dell’Asia centrale hanno bisogno di quattro volte più acqua per coltivare i loro raccolti, in parte perché devono prima eliminare il sale dal terreno.
La domanda di cotone da parte dei paesi dell’UE è stata la causa della diminuzione di un quarto delle dimensioni del Lago d’Aral – e secondo uno studio del 2006, il 44% dell’acqua utilizzata per coltivare e lavorare il cotone viene destinata all’esportazione .
Usa la forza finanziaria del tuo marchio per supportare i fornitori nella loro transizione verso un utilizzo dell’acqua più sostenibile.
“Nei prossimi anni continueremo a lavorare a stretto contatto con le fabbriche situate in paesi ad alto o estremamente alto rischio per l’acqua, che devono rafforzare le loro misure di mitigazione del rischio”, ha affermato via e-mail Veronique Rochet, direttore senior della sostenibilità di Puma.
Il produttore di scarpe da ginnastica fissa obiettivi idrici in termini di consumo e scarico. L’anno scorso ha scoperto che avrebbe potuto ridurre la propria impronta ecologica acquistando più poliestere e cotone riciclati, utilizzando macchine per tintura a basso rapporto acqua o senz’acqua e riciclando le acque reflue nelle sue tintorie.
