Ciclismo femminile, attenzione alla triade

La triade è una sindrome grave che può portare conseguenze negative alla salute del soggetto per tutta la vita.

I sintomi clinici della triade possono includere disordini alimentari, stanchezza, perdita di capelli, mani e piedi freddi, pelle secca, perdita notevole di peso, maggior tempo di guarigione delle ferite, più rischio di fratture e cessazione del ciclo mestruale. Le donne affette possono anche soffrire di bassa autostima e depressione.

Dopo esami più approfonditi il medico può notare i seguenti sintomi: elevati livelli di beta-carotene nel sangue, anemia, ipotensione ortostatica, squilibri elettrolitici, ipoestrogenismo, atrofia vaginale e bradicardia.

Un’atleta può manifestare segni di un’alimentazione restrittiva, ma non soddisfare i clinici per un disturbo del comportamento alimentare.

Può anche avere delle irregolarità mestruali, come modificazioni della lunghezza del ciclo, anovulazione o difetti della fase luteale, senza arrivare completamente all’amenorrea.

Allo stesso modo, la densità minerale ossea di un’atleta può diminuire senza per forza scendere sotto il range di normalità. (Wikipedia).

La Dr.ssa Giuliana Debellis, biologa , consiglia di ristabilire questo squilibrio, incrementando le calorie della o diminuendo quelle bruciate con l’esercizio fisico, per un periodo di almeno 12 mesi.

Allenatori, preparatori atletici ed operatori sanitari dovrebbero essere messi a maggior conoscenza dell’esistenza della triade dell’atleta femmina, così da poterne riconoscere i sintomi precocemente e quindi prima che nelle atlete insorga la sindrome vera e propria.

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