Miss Italia non ammette concorrenti transgender

Antesignano di Miss Italia è il concorso di 5000 lire per un sorriso, nel 1939 da un’idea di Dino Villani per sponsorizzare una marca di dentifricio. Si tratta di un concorso fotografico, le concorrenti al titolo di “Miss Sorriso” infatti ancora non sfilano sulla passerella, ma si limitano ad inviare una loro foto.

Dopo l’interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale, il concorso riprende nel 1946 e adotta il nome attuale di Miss Italia. Le prime edizioni, che ora prevedono la sfilata delle miss, si svolgono a Stresa, che mantiene quasi intatta la sua struttura alberghiera nonostante la guerra. Nel corso degli anni il concorso vede alcuni cambi di sede.

Miss Italia passa indenne gli anni della contestazione e del femminismo, pur continuando a raccogliere di tanto in tanto critiche per il modo in cui viene presentata la donna.

Molte delle partecipanti al concorso di Miss Italia riescono a sfondare nel mondo del cinema e dello spettacolo in generale, spesso pur non essendo riuscite tutte ad essere incoronate come Miss Italia.

Tra le più celebri ricordiamo: Silvana Pampanini, Silvana Mangano, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Lucia Bosè, Roberta Capua, Mirca Viola, Caterina Murino, Simona Ventura, Anna Falchi, Martina Colombari, Christiane Filangieri, Anna Valle, Daniela Ferolla, Francesca Chillemi, Miriam Leone, Giusy Buscemi e molte altre.*

Nell’edizione del 2023 si accende la polemica sulla partecipazione di trasgenders a Miss Italia, poiché l’organizzatrice ha rifiutato la loro presenza in quanto bisogna “essere donne dalla nascita”.

Il fatto che un uomo, dopo la transazione, è una donna a tutti gli effetti, scientificamente però non è una donna in quanto privo di utero e ovaie…inoltre il bacino è completamente differente. Quest’ultimo dato di fatto è incontrovertibile.

*Testo iniziale su Miss Italia da Wikipedia

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