A livello macroeconomico, il
Il Commercio equo-solidale nello stesso anno lo pagava più di tre volte tanto, 141 dollari per 100 libbre. Secondo l’ONG Oxfam, nei primi anni novanta, il valore commerciale globale del caffè era di circa 30 miliardi di dollari, di cui 12 miliardi rimanevano ai paesi d’origine; tra il 2000 e il 2001 era arrivato a 65 miliardi, di cui solo 5,5 miliardi restavano ai paesi produttori. Per porre rimedio a questa situazione, Oxfam International ha avviato una campagna di
Il mercato globale di settore consta di circa 90.000 milioni di dollari. Il
Il Salone offre a 360° un panorama dei comparti legati alla lavorazione del caffè includendo liofilizzazione e decaffeinizzazione, aziende di imballaggio e confezionamento, enti portuali e spedizionieri, associazioni e agenzie di promozioni. In percentuale, spicca il comparto bar, gelateria e pasticceria (45%); ristoratori (36%), torrefattori (14%), produttori di caffè (3%) e broker del caffè (2%).
A livello mondiale, non mancano le voci preoccupate per quella che è una delle merci più scambiate insieme con
Tra i produttori, al secondo posto, troviamo il Vietnam, che ha superato in pochi anni la Colombia, ora al terzo posto, grazie alla sua vicinanza geografica con il mercato cinese che ha visto aumentare notevolmente i consumi. Altri grandi produttori mondiali sono Indonesia, Messico,
Il commercio del caffè è dominato da poche grandi multinazionali. Una élite di 20 grandi società, di cui una sola proviene da un grande paese produttore, controlla più di tre quarti del mercato del caffè.
Gli operatori commerciali più grandi sono: Neumann Kaffee (Germania), Volcafè-EDF Man (Svizzera), Cargill (Stati Uniti d’America), Esteve (Brasile/Svizzera), Sucafina (Svizzera), Coffee Clipper (Svizzera), Aron (Stati Uniti), Dreyfus (Francia), Mitsubishi (Giappone).
Inoltre, certi grossi distributori di caffè come Sara Lee/De e Nestlé, possiedono società d’importazione proprie, le quali controllano l’intera filiera del caffè, dal raccolto al consumatore.
Grazie alla leadership che si sono assicurate spesso pagano ai produttori un prezzo più basso di quello del mercato mondiale, dal momento che riescono a negoziare i prezzi facendo leva sulla base dei grandi acquisti.
Fonte
Wikipedia