Brevi sul 150°…

                      Se non c’erano Ciampi, Napolitano e gli Italiani ci sarebbe stato un 150° senza l’Italia. Senza questi valori non ci sarà un futuro e per ritrovarli basta fare come per il 150°: avere la forza di dirli forte e chiaro. Se non c’erano Ciampi, […]

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Se non c’erano Ciampi, Napolitano e gli Italiani ci sarebbe stato un 150° senza l’Italia. Senza questi valori non ci sarà un futuro e per ritrovarli basta fare come per il 150°: avere la forza di dirli forte e chiaro.

 

Se non c’erano Ciampi, Napolitano …

Se non c’era Napolitano dubito che ci sarebbero state le celebrazioni che ci sono state. Ha saputo insistere nel guardare al Risorgimento come fonte di orgoglio nazionale e di grande identità e a collocare un eventuale futuro federalista assolutamente e nettamente dentro un’ottica di grande coesione nazionale. E se Ciampi non avesse utilizzato il suo mandato per infondere lo spirito “patriottico” che seppe infondere non ci sarebbe stata la preparazione “culturale” che vi è stata.

Il Governo, al di là delle pietose scene della Lega, è apparso distante da queste celebrazioni così tanto quanto il Presidente della Repubblica ne è apparso il Padre.

… e gli Italiani …

E gli Italiani hanno capito. Infatti hanno applaudito con grande entusiasmo Napolitano e fischiato Berlusconi. Io credo che Ruby c’entri poco. Il fatto è che le persone hanno vissuto questo momento come uno dei pochi che ha dato loro vero orgoglio e riferimento e dunque hanno partecipato con un grande moto popolare a queste cerimonie tirando fuori quello che hanno sentito al loro interno: una grande voglia di riscatto ed un gran bisogno di riferimenti certi per poterlo mettere in atto.

… ci sarebbe stato un 150° senza l’Italia.  …

E avremmo fatto un altro passo indietro. Forse conveniva al Governo, non all’Italia. E invece c’è stato questo 150° ed è venuta fuori la vera Italia. Quella che, orgogliosa del suo passato, ferita dal presente, ritrova sentimenti e voglia di guardare con più volontà ed ottimismo al futuro.

… Senza questi valori non ci sarà un futuro, …

Questi giorni ci hanno dimostrato che non può esserci un futuro senza questi valori. Noi dobbiamo saper capire cosa hanno dentro gli italiani, davvero dentro. Sembriamo un popolo diviso, distratto, stanco. Poi, d’improvviso, drizziamo la schiena, torniamo uniti, torniamo attenti, partecipiamo, ci diamo da fare. Noi dobbiamo sapere cosa c’è in quell’”improvviso”, cosa lo fa scattare.

… e per ritrovarli basta fare come per il 150°: avere la forza di dirli forte e chiaro. …

Anzi noi lo sappiamo perché sono le cose per cui è il PD: unire le nostre culture, unire i territori, guardare oltre le differenze, proporre percorsi di uguaglianza. Rompere con l’era individualista e populista e proporre un’idea collettiva e di progetti di merito. Poche cose ma buone.

Alcune stanno venendo fuori già ora.

Sarà chiaro adesso che la scelta nuclearista ci spinge nel baratro, oltre a farci finire le due lire che abbiamo. Sarà chiaro che invece il futuro è nelle rinnovabili e che quello che ci spendiamo è un investimento e non un costo.

Sarà chiaro adesso che il mondo non si governa con le baggianate e le amicizie convenienti ma con una estera seria che sia basate anche su scelte coerenti in campo politico, economico e culturale. Sarà chiaro che se, malauguratamente, rimanesse Gheddafi noi siamo “i traditori” e che se invece hanno la meglio gli Oppositori noi siamo “gli amici di Gheddafi”. Sarà chiaro che con chi è lontano o solamente non vicino alla democrazia non si possono fare affari.

Vittorio Bugli

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