Empoli, una svastica sul monumento che ricorda deportazione in Germania
A vedere quel segno lo sdegno è immane, ma chi sa poi cosa rappresenta realmente quel simbolo capisce perfettamente che la cultura e la storia non viene adeguatamente insegnata a scuola, forse men che meno dai genitori. Tant’è infatti che, è bene ricordare nei primi mesi del 1944 la Vetreria Taddei fu interessata da due episodi molto gravi: il primo fu l’incursione aerea alleata della notte fra il 22 e il 23 gennaio 1944, mentre il secondo fu il rastrellamento tedesco dell’8 marzo successivo.
Nei primi giorni del marzo 1944 gli operai impiegati nelle industrie dell’Italia centro-settentrionale dettero vita ad un’imponente serie di scioperi. Sono considerati come il più grande sciopero generale che si tenne nei territori occupati dai tedeschi e si trattò di una vera e propria manifestazione contro la RSI e l’occupazione nazi-fascista.
Il 6 marzo Hitler in persona ordinò che il 20% degli scioperanti italiani venisse deportato in
Dalla fine del 1943 al maggio 1945, la Royal Air Force britannica diede vita a una complessa operazione aerea a cui diede il nome in codice di Night Intruder. Essa, servendosi di coppie di aerei in volo notturno, avrebbe dovuto svolgere una guerra psicologica nei confronti del nemico colpendolo anche nell’oscurità.
La storia ci introduce a quanto accaduto a Empoli, cercando di capire che, osservando quel simbolo viene da domandarsi il perché continuare a infangare la memoria di chi non c’è più ed è evidente l’ignoranza, doppia poiché quel specifico simbolo sul quel monumento, non è quello nazista; infatti si ritrova presso molte popolazioni dalla preistoria fino in età storica, variamente interpretato nel quadro del simbolismo solare: consiste in una croce a quattro bracci di uguale lunghezza, terminanti ciascuno in un prolungamento ad angolo retto volto verso sinistra.
Per l’errata interpretazione delle sue origini ritenute ‘arie’ fu adottato come simbolo da vari movimenti antisemiti e dal partito nazionalsocialista tedesco (ma con i prolungamenti dei bracci orientati verso destra).
La svastica è un simbolo sacro nell’Induismo, nel
La svastica ha anche una storia antica in
Nell’ remota
Dal 700 d.C. in poi assunse il significato del numero diecimila e dunque dell’ infinito.
Nell’area indobuddista la svastica venne considerata come un sigillo e la si ritrova spesso impressa sul cuore di Buddha, anche in Tibet del resto ha valore di portafortuna e talismano.
Nella religione indiana del Gianismo i quattro bracci di questa croce rappresentano i piani dell’esistenza: mondo degli dei, mondo dell’uomo, mondo animale, mondo infero.
La svastica è un simbolo universalmente conosciuto e molto antico, se ne trova traccia in Asia, in Mongolia, in
Presso l’Elam (nel periodo preistorico), Babilonia e nella valle dell’Indo per la cultura preariana di Mohenjo-dara (2000 a.C.), la croce uncinata era vista come simbolo religioso e come portafortuna circondato da un immensa aura magica.
La svastica viene denominata anche come “CRUX GAMMATA” in quanto i suoi uncini ricordano la quadruplicazione della lettera G (gamma) dell’alfabeto greco.
> Opinione di alcuni membri dello staff di redazione, escluso direttore, condirettore ed altri. <
L’imbecillità od idiozia di chi usa simboli senza alcuna cognizione è molto grave, soprattutto perché vi sono spiritualità attuali che ne fanno uso odierno come l’Induismo ed il Buddismo.
Chiunque lo ha fatto lede la dignità di tutti gli interessati viventi e deceduti!
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Approfondimenti
Il monumento sfregiato è della ex vetreria Taddei, dove l’8 marzo 1944 vennero rastrellate 26 operai per esser portate nei campi di concentramento in
Heidtmann, Horst. “Swastika.” Enciclopedia del Terzo Reich, 937-939. New York: Macmillan, 1991.
Heller, Steven. The Swastika: Symbol Beyond Redemption? New York: Allworth Press, 2000.
Quinn, Malcolm. The Swastika: Constructing the Symbol. London: Routledge, 1994.
https://www.alterstoria.it/storia/simboli/storiadeisimboli.php
https://www.ushmm.org/wlc/it/article.php?ModuleId=10007453
https://www.dellastoriadempoli.it/arbeit-macht-frei-di-tommaso-mazzoni/
https://www.regione.toscana.it/-/razza-e-fascismo
https://www.italia-resistenza.it/wp-content/uploads/ic/RAV0053532_1985_158-161_02.pdf
https://sbd.iuav.it/sbda/mostraindici.php?&EW_D=NEW&EW_T=TF&EW_P=LS_EW&EW=140504&EW_INV=AA_DUR_000007123&
https://books.google.it/books?id=CllpCQAAQBAJ&pg=PA14&lpg=PA14&dq=toscana+fascista&source=bl&ots=MNwq-dWDX2&sig=819BoG_cfcKfeE00ORmup66480c&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwigje65v7HVAhXDtBoKHRUoB3k4FBDoAQhKMAg#v=onepage&q=toscana%20fascista&f=false
https://www.architetturatoscana.it/at2015ita/ATXXebook-ita-web.pdf
https://www.ilgiornaleditalia.org/ricerca.jsp?q=%20fascismo%20opere%20pubbliche%20toscana
https://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_di_fondazione_nel_periodo_fascista
La rossa Toscana scopre un’intuizione del fascismo: gli orti urbani. E lo imita
https://www.rivisteweb.it/doi/10.1409/74924
https://www.artefascista.it/toscana_fascismo__italia__architettura.htm
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A proposito di svastiche, in un film di storia cinese, durante una battaglia navale, ecco un monaco buddista con gilet e svastica.