MICROBIOTA INTESTINALE E DIETA: ECCO PERCHÉ NON RIESCI A DIMAGRIRE

Gli studi degli ultimi anni hanno portato alla luce qualcosa di molto diverso rispetto a quello che si è sempre pensato. Oggi infatti sappiamo che a seconda della composizione degli organismi che vivono nel nostro intestino, il nostro organismo è capace non solo di digerire ed assimilare meglio o peggio un alimento, ma di avere più o meno capacità di perdere peso e di far funzionare al meglio il metabolismo.

Il primo studio che ti cito, risale a qualche anno fa (2010). In questo venne scoperto che le cavie che non avevano una proteina chiamata TLR5 nel loro intestino, acquisivano un eccesso di peso e sviluppavano diabete e malattie al fegato consumando una ricca in grassi. In pratica, la normale metabolizzazione dei grassi non avveniva perché questo ricettore intestinale TLR5 non era presente e i batteri ‘cattivi’ presenti nell’intestino erano fuori controllo.

Gli autori dello studio compresero che questi batteri nocivi non controllati erano la causa di un’infiammazione di bassa intensità che faceva sentire i topi più affamati e sviluppava l’insulino resistenza.

La parte più sorprendente dello studio è questa: gli studiosi trapiantarono il microbiota intestinale dei topi senza TLR5 in quelli che non avevano problemi di peso.

Questi ultimi immediatamente cominciarono a mangiare di più e in seguito svilupparono le stesse patologie, che fino a quel momento non avevano avuto. Praticamente i topi con una maggioranza di batteri ‘cattivi’ soffrivano di un aumentato appetito e mangiavano di più. Ma non era solo questo, perché anche il loro metabolismo era in qualche modo stato danneggiato. Una volta messi a dieta, infatti, cominciarono a perdere peso, ma soffrivano ancora di insulino resistenza.

Altri studi simili hanno dimostrato che la varietà del microbiota intestinale incide sulla velocità di assorbimento dei carboidrati e degli acidi grassi e sull’aumento del deposito di calorie sotto forma di riserva (o grasso). Questo vuol dire che chi ha una flora intestinale non buona e mangia la stessa quantità di di chi ha un intestino sano, può consumare le calorie in maniera diversa e di conseguenza guadagnare più peso.

I batteri cattivi nell’intestino, possono anche contribuire a quella che tutti conosciamo come sindrome metabolica, a causa dell’aumento di produzione dell’insulina e dell’infiammazione dell’ipotalamo.

È recentissimo (ottobre 2016) uno studio delle università di medicina di St. Louis e di Durham, coadiuvate dal professor Jeffrey I. Gordon che ha dimostrato che una dieta può essere inefficace a seconda dei batteri presenti nel microbiota intestinale.

Con questo non si vuole affermare che la sola causa dell’aumento di casi di obesità e sovrappeso degli ultimi cento anni sia il microbiota intestinale, ma che sicuramente l’impatto che questo ha sul dimagrimento è molto più di quello che si pensa (e che ci hanno fatto credere da tempo).

Fonte

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