Prodotti Light: cosa si nasconde dietro a questa dicitura

I prodotti Light sono ormai presenti in tutti i negozi di alimentari, sia piccola che…

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I prodotti Light sono ormai presenti in tutti i negozi di alimentari, sia piccola che grande distribuzione organizzata (GDO). I consumatori sono attratti dalla dicitura light, impressa sulle confezioni in grassetto e con carattere superiore alle altre parole, ma sono consapevoli del vero significato di questa parola?

Spesso light e dietetico vengono erroneamente confusi: “dietetico” indica un prodotto formulato esclusivamente per persone che presentano uno stato fisico non salutare (es alimenti senza colesterolo per coloro che soffrono di ipercolesterolemia) o che necessitano di prodotti arricchiti (es cereali arricchiti con acido folico per le gestanti).

Per potersi definire light un prodotto deve, secondo la normativa vigente, presentare un contenuto energetico del 30% inferiore rispetto alla versione tradizionale. Proprio così: se il prodotto light è stato ottenuto da un prodotto di partenza con un 50% di grassi significa che quello light ne potrà contenere fino al 20%, perciò non potrà essere considerato magro.

Spesso il consumatore, alla ricerca di un metodo per perdere peso, consumando un prodotto light finisce per consumarne una quantità superiore rispetto alla versione classica, pensando erroneamente di poterlo fare proprio perché considerato più magro. In questo modo andando a vanificare tutti i buoni propositi di una alimentazione ipocalorica.

Nello specifico sulle etichette dei cibi light si possono trovare le seguenti diciture:

  • a basso contenuto calorico: se il prodotto contiene non più di 40 kcal/100 g per i solidi o più di 20 kcal/100 ml per i liquidi
  • a ridotto contenuto calorico: se il valore energetico è ridotto di almeno il 30%
  • senza calorie: il prodotto contiene non più di 4 kcal/100 ml.

Il consiglio principale consiste nel controllare la tabella nutrizionale confrontando, con la versione tradizionale, i valori sia per 100 g sia per porzione. In questo modo si può scoprire che il pur vantaggioso 30% dei grassi in meno, per esempio, non comporta una uguale riduzione delle calorie finali.

Saper leggere le tabella nutrizionali, obbligatorie su tutti gli alimenti, rimane il metodo più sicuro per una scelta consapevole di un prodotto.

 

Dott.ssa Carolina Margheri – Biologa e Farmacista

 

Fonti:

https://www.altroconsumo.it/alimentazione/fare-la-spesa/news/light

https://www.wikonsumer.org/rubriche/salute/cibi-dietetici

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