Giordania, in un Paese musulmano due aziende vinicole cristiane

La bevanda alcolica, di varietà rossa e bianca, viene prodotta da due famiglie cristiane, come il Saint George o il Machaerus di Zumot o il Jordan River e il Mount Nebo prodotto dagli Haddad.

Le due famiglie cristiane in Giordania hanno una produzione annuale di un milione di bottiglie di rosso (cabernet sauvignon, merlot, shiraz, pinot nero …) e di bianco (chardonnay, moscato, pinot grigio, gewürztraminer e chenin Blanc …).

Le famiglie coltivano i vigneti nella regione nordorientale di Mafraq, 45 chilometri a nord di Amman, non lontano dal confine siriano.

Le viti traggono beneficio dai 330 giorni di sole all’anno, da una falda acquifera e d’inverno la neve del monte Jabal al-Arab, in , di 1.800 metri, consente una ulteriore irrigazione naturale.

La qualità del terreno proviene da un vulcano che riversò, 50mila anni fa, fiumi di lava basaltica (ricchi di minerali), rendendo una zona delle più fertili della Giordania.

La vinicola Jordan River è stata la prima azienda moderna, fondata in Giordania a metà degli anni Settanta del Novecento, dalla famiglia Haddad.

Il primo raccolto risale nel 2004, anno in cui sono derivati i Vini JR dai 120 ettari di vigneti piantati sull’altopiano di Mafraq, a 840 metri sul livello del mare.

Le varietà di uve coltivate nella tenuta sono 45 e comprendono vitigni provenienti da Francia, Italia e Spagna.

La famiglia Zumot decise di piantare 220 ettari nel 1996 a un’altitudine di oltre 600 metri nella regione a nord del villaggio di Sama, nella piana di Oran.

Dispone di una trentina di uve coltivate d’origine francese, italiana e portoghese. L’appezzamento di terreno è vicino alla storica chiesa di San Giorgio.

Le famiglie detengono in Giordania il monopolio delle alcoliche nel Regno hashemita, dove la vendita di alcol è legale.

In Giordania però il è un bene costoso: la bottiglia più economica ha un prezzo oscillante tra i 15 e i 20 euro.

Il 10 per cento della produzione nazionale è attualmente destinato all’esportazione.

I problemi sono inerenti ai dazi doganali, il costo elevato del trasporto per gli Stati Uniti o verso l’Europa.

Oltre a questi vini ci sono inoltre il Latroun, originario dell’omonima trappa a ovest di Gerusalemme, il Cremisan dei salesiani alle porte di Betlemme,il Nadim, dell’azienda vinicola Taybeh (Taybeh Winery).

Si ringrazia per la notizia sopra l’Agence Presse, Katolic , Jordan Daily

Clicca su + per scegliere altri social non elencati...