Eritritolo polialcol naturale presente nella frutta e nei cibi fermentati

Il termine Eritritolo potrebbe dare adito a qualcosa di non piacevole, probabilmente esplosivo…ma niente di tutto questo. Si tratta semplicemente di un polialcol naturalmente presente nella e nei cibi fermentati.

Pensate che viene utilizzato con successo come dolcificante naturale in quanto ha zero calorie e un ottimo sapore, privo di retrogusti.

A livello industriale è ottenuto da substrati zuccherini (amido, glucosio, saccarosio, ecc.) tramite fermentazione microbica ad opera di lieviti osmofili selezionati (per esempio Moniliella pollinis).

L’eritritolo può svolgere diverse funzioni, ma viene impiegato soprattutto come dolcificante: il profilo aromatico è molto simile al saccarosio, con un potere dolcificante pari a circa il 60-70% e questo lo rende un’utile alternativa allo zucchero tradizionale; usato in combinazione a dolcificanti intensivi può aumentare la dolcezza degli ingredienti, aggiungere corposità e mascherare retrogusti indesiderati.

L’eritritolo ha una tolleranza digestiva molto più elevata rispetto agli altri polialcoli che se consumati in quantità elevate possono provocare effetti collaterali indesiderati a livello intestinale (rilassamento, crampi addominali, flatulenza, diarrea).

Studi clinici hanno evidenziato che negli adulti gli effetti gastrointestinali in seguito all’assunzione di eritritolo fino ad 1 gr/Kg di peso corporeo per un massimo di 80 g/giorno non differiscono statisticamente da quelli provocati dall’assunzione di simili livelli di saccarosio.

L’eritritolo è caratterizzato da valori pressoché nulli di indice glicemico (IG) e indice insulinico (II) e rappresenta quindi un valido ingrediente sostitutivo del saccarosio per ridurre l’impatto glicemico della , adatto ai soggetti a rischio o affetti da diabete.[8]

Inoltre studi recenti hanno evidenziato l’attività antiradicalica dell’eritritolo, che ha dimostrato essere un ottimo spazzino di radicali ossidrilici, con proprietà protettive per le membrane cellulari.

L’eritritolo agisce quindi come antiossidante in vivo e può aiutare a ridurre l’impatto glicemico degli alimenti e delle , contrastando gli effetti dei radicali liberi indotti dall’iperglicemia.

L’eritritolo è stato certificato come prodotto tooth-friendly. La sua acariogenicità è ampiamente dimostrata: l’eritritolo non viene convertito in acidi dai batteri presenti nella bocca, pertanto non favorisce la carie dentale. Al contrario, sembra avere un ruolo protettivo, analogo a quello dello xilitolo, contro la placca batterica. [Wikipedia]

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